Pedofilia, Rignano, un bimbo: "Costretto a fare giochi bruttissimi"

"Costretto a fare giochi bruttissimi"

Rignano, interrogato un terzo bimbo. "Picchiato dalle bidelle"
di Marino Bisso e Anna Maria Liguori
Lasilo Olga Rovere di Rignano FlaminioL'asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio
ROMA - «Le bidelle mi picchiavano e mi costringevano a fare giochi brutti, bruttissimi. Noi bambini venivano fatti salire sulle bimbe... «. Gli spettri di Rignano Flaminio emergono ancora una volta delle parole di uno degli alunni della scuola materna Olga Rovere, mentre altre dieci nuove denunce si aggiungono alle diciannove già agli atti dell´inchiesta sui presunti abusi. Il bambino, 5 anni, viene ascoltato per due ore dalla neuropsichiatra Angela Gigante, in collegamento auricolare con il giudice Elvira Tamburelli, il pm Marco Mansi e con gli avvocati che seguono da un monitor in un´altra stanza. L´audizione comincia a mezzogiorno. Sulle pareti dell´aula del tribunale di Tivoli ci sono disegni. Matite colorate e fogli di carta sono appoggiati su una scrivania mentre per terra è poggiata una cesta piena di giocattoli. I magistrati cercano di rendere l´aula di palazzo di giustizia più familiare. Non è facile. E da ieri le parole del bambino (il terzo ad essere ascoltato con incidente probatorio) hanno valore di prove d´accusa. Ma nei ricordi del piccolo c´è anche molta confusione. 

E così nell´indicare le «bidelle cattive» fa il nome di «Patrizia» che invece corrisponderebbe alla Del Meglio, una delle maestre indagate, mentre l´unica bidella coinvolta si chiama Cristina Lunerti. Ma non solo. Quando il bambino parla dei «giochi brutti» e «della puntura sul pisellino» e «sul sedere» che sarebbero avvenute nel bagno della scuola non dice più di essere stato spogliato. Per lui «l´uomo nero» che aveva descritto come uno degli "orchi" si chiama «Maurizio» e corrisponderebbe al benzinaio cingalese Khelim De Silva. Poi racconta che una delle due bambine, ascoltate nei mesi scorsi dai giudici, è la sua «fidanzata» e aggiunge che anche «a casa di lei faceva i giochi brutti...». 


La deposizione del piccolo scatena reazioni contrapposte. Per il pm Mansi si tratta della testimonianza «più importante, perché la più lucida e riconducibile a persone indicate con il nome». Ma sull´eventualità di una nuova richiesta d´arresto, come sollecitato dal legale di parte civile Carlo Taormina, il magistrato frena: «Occorre avere materiale sufficiente e raggiungere una certa soglia di gravità indiziaria». Sono soddisfatti i legali di parte civile. «Il racconto del bambino - spiegano gli avvocati Franco Merlino e Antonio Cardamone - è stato preciso e dettagliato. Si tratta del terzo bambino che conferma tutto quanto finora detto, compresi i nomi delle maestre e delle bidelle». Per Roberto Ruggero «la nuova testimonianza segna un punto a favore dell´accusa» mentre per l´avvocato Carlo Taormina si è «finalmente capito chi è "Maurizio", l´uomo già indicato dagli altri due bambini. Si tratta del benzinaio cingalese».

Di tutt´altro parere Giosuè Naso, difensore della maestra Silvana Magalotti: «L´audizione dà un colpo ferale all´impianto accusatorio. Abbiamo un bimbo che denuncia un disagio a frequentare la casa di un´amichetta perché si fanno certi giochi. Questi giochi, ci chiediamo, si facevano in questa casa o nel bagno della scuola?». Anche sulle presunte punture, il difensore della Magalotti obbietta: «Tutti i bambini sono stati sottoposti a vaccini e quindi hanno avuto esperienze di punture». Dello stesso avviso l´avvocato Roberto Borgogno che con Franco Coppi difende la maestra Patrizia Del Meglio: «Ancora una volta abbiano ascoltato le testimonianze confuse e imprecise. Ancora una volta un bimbo si è dovuto sottoporre a una esperienza tremenda». Infine, per Domenico Naccari e Enzo Iacobone, difensori del cingalese De Silva, «il bimbo ha riconosciuto in "Maurizio" il benzinaio che ha la pelle nera, però non lo ha mai collocato nei cosiddetti "giochi cattivi"».
La Repubbliva (03 ottobre 2007)

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