L'errore di cronaca sull'onorevole Fantuzzi
la Nuova Sardegna — 30 giugno 2001 pagina -1 sezione: SARDEGNA
Il nostro giornale, riprendendo, un pezzo della «Gassetta di Reggio», ha riportato con grande evidenza la notizia di una indagine della Magistratura di Bruxelles che sarebbe stata instaurata a carico dell'Eurodeputato Giulio Fantuzzi per episodi di pedofilia che sarebbero avvenuti nell'Asilo Clovis di Bruxelles. La notizia si è rivelata destituita di ogni fondamento, in quanto la magistratura di Bruxelles non ha mai sottoposto ad indagine l'on. Fantuzzi, nè ha svolto alcuna attività istruttoria a suo carico, ritenendo di evidente inconsistenza la segnalazione pervenuta. La «Gazzetta di Reggio» fu tratta in inganno da una lettera inviata dai genitori di un bambino di tre anni al Giudice istruttore belga del processo Clovis. A distanza di più di due anni il nostro Giornale esprime all'on. Fantuzzi ed alla sua famiglia il suo più profondo rammarico per una notizia pubblicata senza la necessaria verifica di quanto scritto, e si duole del grave danno che ha causato alla reputazione dell'on. Fantuzzi. Questi, da parte sua, ha rimesso la querela per diffamazione che aveva sporto nei confronti del giornale. Ringraziamo l'on. Fantuzzi per la disponibilità dimostrata nel prendere in considerazione il nostro rincrescimento per la diffusione di una informazione di valenza diffamatoria. Cogliamo l'occasione per testimoniare pieno rispetto e stima nei confronti dell'on. Fantuzzi.
Risalirebbe a sette mesi fa ma non trova conferme ufficiali la testimonianza di un bimbo belga contro l' europarlamentare Giulio Fantuzzi
L' ombra velenosa della pedofilia sugli " asili rossi "
Perplessita' dopo i sospetti sull' ex sindaco ds di Reggio Emilia: " Beghe di partito, roba di provincia "
Risalirebbe a sette mesi fa ma non trova conferme ufficiali la testimonianza di un bimbo belga contro l'europarlamentare Giulio Fantuzzi L'ombra velenosa della pedofilia sugli "asili rossi" Perplessita' dopo i sospetti sull'ex sindaco ds di Reggio Emilia: "Beghe di partito, roba di provincia"
DAL NOSTRO INVIATO REGGIO EMILIA - A dire per prima "che roba vergognosa" e' ovviamente sua madre, Giuseppina, nella villetta di famiglia ai margini di Correggio: "Gli han fatto questo bel regalo proprio oggi, che e' il compleanno di suo figlio". Poi e' la Reggio ufficiale, la nomenklatura diessina che ai primi anni '90 fu incoronata da "Newsweek" per gli asili migliori del mondo, a innalzare un muro di solidarieta' intorno al suo eurodeputato ed ex sindaco Giulio Fantuzzi, coinvolto nell'oscura storia di pedofilia di una scuola materna di Bruxelles. La denuncia risale a sette mesi fa: un bimbo che avrebbe subito violenza sessuale quando aveva due anni e mezzo, si sarebbe messo a piangere di fronte alla foto di Fantuzzi, mostratagli dalla mamma. Di qui la notizia che ora il parlamentare, responsabile della Quercia per le politiche agricole, sarebbe finito sotto inchiesta. Non esistono pero' conferme: nessuna richiesta di autorizzazione a indagare o a procedere e' stata inoltrata all'Europarlamento, dice un portavoce del presidente Jose' Maria Gir Robles. Damien Vandermersch e Marianne Thomas, i giudici belgi che si occupano delle molestie nel "Centre de la petite infance" di Clovis, sono in ferie fino al 3 agosto; una loro assistente fa comunque sapere che "il nome di Fantuzzi non figura nel dossier Clovis". Di sicuro c'e' che a Bruxelles, da qualche giorno, si sono trovati gli avvocati italiani interessati alla vicenda. E che i sussurri su un "coinvolgimento importante" gia' circolavano. Quella del Clovis e' una storiaccia che conoscono bene, qui. Perche' un anno fa ci casco' dentro per primo un insegnante di nuoto della "Reggio children", la societa' che gestisce gli asili - gioiello (fra gli azionisti c'e' la Cir, la supercooperativa delle mense) e che attraverso una partecipata si occupava pure dei 250 piccoli belgi: Matteo Bini, 28 anni, ex fidanzato della campionessa italiana di triathlon Silvia Ricco', fu rinchiuso per un mese nel carcere di Foret e adesso e' in Italia, ad attendere il processo insieme a un collega spagnolo. Fu "Gabriel", lo stesso bambino che avrebbe pianto di fronte alla foto di Fantuzzi, a parlare di molestie. Bini ha sempre gridato la propria innocenza: "Contro di me - spiega - c'e' solo un dossier della gendarmeria e un video sui bimbi in piscina girato assieme ad altri educatori". Ma come entra il parlamentare nel caso? Gli effetti della vicenda Dutroux si sentono ancora, in Belgio. E a far da eco alle accuse e' l'associazione "Sos enfance", 2.800 denunce di pedofilia ogni anno. Alcuni giornali di Bruxelles, poi, accusano la "Reggio children" di aver tentato di far scappare in Italia l'educatore sotto accusa. E si dilungano sul sistema di potere che sta dietro gli "asili rossi". L'aria insomma si e' fatta di giorno in giorno piu' pesante. Finche' la madre di Bini, impiegata alla federazione Ds di Reggio, un giorno non ha chiesto aiuto al partito. Fantuzzi e il senatore Fausto Giovanelli, cosi', si sono presi a cuore il caso. Caso sul quale le perplessita' sono generali. A partire dalla magistartura belga, che ha disposto un supplemento d'indagine e invita a "prendere con la massima prudenza tutte le informazioni". Da Otranto, in vacanza con la moglie medico e i tre figli, Fantuzzi minaccia querele e si dice "incredulo di fronte a quella che potrebbe definirsi una barzelletta da spiaggia". Ingegnere, bisnipote di un fondatore delle coop e nipote di un costituente del Pci: un insospettabile che, dice qualcuno, viene fatto passare per Girolimoni con ben altri scopi. "E' la lotta interna ai Ds per le prossime europee - butta li' Marco Eboli, capogruppo di An -. Non sarebbe la prima volta: un senatore Pds, la candidatura, qui la ottenne passando a vie di fatto". "Sono lotte da cosche mafiose - appesantisce l'ex leghista Emanuela Crotti -: so per certo che la notizia proviene da qualcuno che vuole partecipare alla corsa per la poltrona di sindaco". Veleni di provincia, dunque, a sentir loro. Roba che nemmeno i belgi saprebbero inventarsi. Francesco Battistini
Nel mirino dell'ex sindaco anche i giornali: ®E' agghiacciante e terribile essere accusati così di pedofilia¯ Fantuzzi attacca: ®Una folle montatura¯ L'eurodeputato si scaglia contro i genitori del bambino belga che avrebbe subìto abusi
la Gazzetta di Reggio — 05 agosto 1998 pagina -1 sezione: CRONACA
®SENTIRSI accusare di pedofilia è agghiacciante e terribile. E' la più infamante e la più orrenda delle accuse, mi viene il voltastomaco solo a sentirne parlarne: per questo perseguirò chi ha sbagliato con la risolutezza più totale¯. L'eurodeputato dei Democratici di sinistra ed ex sindaco di Reggio, Giulio Fantuzzi, è rientrato dalle ferie e, ieri, ha convocato i giornalisti per tornare a respingere con fermezza ogni insinuazione emersa dalla melma del dossier Clovis, l'asilo di Bruxelles gestito da Reggio Children da mesi al centro di una tanto clamorosa quanto intricata inchiesta della magistratura belga su presunti casi di pedofilia. ®E' vero, il mio nome compare in un allegato della denuncia presentata dai genitori del bambino che avrebbe subìto gli abusi - ha ammesso ieri l'eurodeputato, affiancato dal suo legale, l'avvocato Romano Corsi - ma nessuna indagine della magistratura è stata compiuta nei miei confronti, come dimostra anche il fatto che nessuna richiesta di autorizzazione a procedere è stata presentata al Parlamento europeo¯. ®Io non sono dunque indagato per pedofilia e il mio nome non è tra quelli delle persone sotto inchiesta o sospettate per il caso Clovis¯, ha ribadito Fantuzzi annunciando una raffica di querele contro i giornali che hanno dato notizia del suo coinvolgimento (proprio a questo serve l'avvocato Corsi: ®Sul fronte belga non ho bisogno di difensori¯). ®In ogni caso - ha aggiunto l'eurodeputato - nonostante la rabbia dei primi giorni, adesso sono tranquillo. Intanto per tutte le manifestazioni di stima e di affetto che ho avuto da parte di politici, colleghi, amministratori pubblici, amici, ma anche persone che non conoscevo e che ugualmente mi hanno voluto esprimere la loro solidarietà. A tutti loro, attraverso i giornali, voglio dire grazie. Così come voglio ringraziare i tanti amici che, in questi giorni, sono stati vicini ai miei genitori¯. Ma Fantuzzi si dice tranquillo anche ®nel merito¯ dell'inchiesta: ®Ribadisco la mia estraneità più totale riguardo al caso Clovis¯, dice. Liquidando con poche, ma chiare parole, la denuncia presentata dalla famiglia del bambino nella quale si fa il suo nome: ®Queste dichiarazioni dei genitori al giudice istruttore Vandermeersch non sono altro che un insieme di insinuazioni fumose ed insignificanti. L'allegato alla denuncia originaria nel quale mi tirano in ballo, rappresenta solamente il disperato e folle tentativo di rilanciare con ombre e sospetti, sparando il più in alto possibile, il loro castello accusatorio. Quell'allegato risale infatti a un paio di settimane dopo la scarcerazione di Matteo Bini¯. Fantuzzi non ha dubbi: ®Non si può pensare che, se in oltre sette mesi, il giudice non ha compiuto alcuna indagine o verifica su di me, si sia trattato di una semplice dimenticanza: evidentemente la magistratura belga ha giudicato questo mini-dossier per quello che é, rimanendo indifferente di fronte a queste apparenti notizie di reato¯. Dunque un attacco frontale ai genitori del bambino belga che sarebbe vittima di abusi sessuali: ®Valuteremo anche se ci sono gli estremi per intraprendere iniziative contro l'atteggiamento quanto meno di sufficienza di questi genitori - ha annunciato l'avvocato Corsi - Il reato di calunnia, in Belgio, ha connotazioni giuridiche diverse rispetto all'Italia¯. E la polemica finisce per assumere i connotati anche di una guerra tra toghe: ®Massimo Piazza non aveva alcun diritto di rilasciare dichiarazioni, oltretutto inesatte, circa la posizione processuale di una persone di cui non era chiamato ad occuparsi come avvocato¯, sottolinea Corsi riferendosi a quanto detto alla Gazzetta dal difensore di Matteo Bini, circa il coinvolgimento dell'europarlamentare dei Ds nell'affaire. Poi, dopo aver rimproverato i giornali che pubblicano voci incontrollate, Fantuzzi e Corsi riferiscono ai giornalisti le voci che circolano a Bruxelles sul caso Clovis: ®Ma sì - afferma l'ex sindaco di Reggio - si dice che potrebbe esserci un collegamento con il fatto che certi sindacati si oppongono alla privatizzazione di alcuni servizi del Parlamento europeo, come quello degli asili (il Clovis, come noto, è stato dato in appalto alla società Esedra di Massimiliano Zarri e della cooperativa reggiana Cir, n.d.r.), ma mi pare incredibile ricollegare il caso Clovis a questa battaglia sindacale, anche se la madre del bambino, che lavora al Parlamento di Bruxelles, mi risulta essersi candidata in occasione delle scorse elezioni del sindacato¯. ®La notizia non l'ho verificata - aggiunge l'avvocato Romano Corsi - ma si dice che il bambino, fino all'ottobre prima del suo arrivo al Clovis, fosse in un altro asilo: i genitori avrebbero detto di averlo trasferito perché non condividevano il programma pedagogico, ma la voce che serpeggia è che anche quando frequentava il primo asilo il bimbo avesse parlato di molestie sessuali¯. Resta invece un mistero il perché, tra i 629 deputati europei, il bambino belga - almeno stando alle dichiarazioni dei suoi genitori e della sua baby-sitter - abbia indicato proprio in Giulio Fantuzzi quel ®monsieur méchant¯, quel signore cattivo che gli faceva del male. ®Ricordiamoci che stiamo parlando di un bambino di 33 mesi quando tutti gli esperti sono concordi nell'affermare che le dichiarazioni di un bimbo sotto i cinque anni sono poco attendibili¯, sottolinea l'avvocato Corsi. ®Può capitare a tutti, specialmente agli uomini pubblici, di finire nel mirino di qualche mitomane - conclude Fantuzzi - ma questo non dà diritto a nessuno di sbattere una persona in prima pagina con accuse così infamanti e così campate per aria, perché due righe male assestate possono rovinare per sempre una reputazione¯. -
Fabio Macchi
Clovis: la madre di un bimbo (funzionaria Ue) e la baby sitter hanno tirato in ballo il deputato Due donne accusano Fantuzzi Lo conferma il dossier dei giudici messo a disposizione degli avvocati
la Gazzetta di Reggio — 25 luglio 1998 pagina -1 sezione: CRONACA
IL nome di Giulio Fantuzzi figura nell'inchiesta del giudice istruttore che si sta occupando dei presunti atti di pedofilia avvenuti ai danni di alcuni allievi dell'asilo Clovis di Bruxelles. La notizia, da alcune parti smentita all'indomani delle informazioni riferite mercoledì dalla Gazzetta, è stata confermata da chi ha avuto modo di accedere al voluminoso dossier raccolto dalla magistratura belga. Vi figura nei termini da noi già descritti. Contro Fantuzzi vi sono le accuse di due donne: la denuncia di una funzionaria del Parlamento europeo, madre del bambino spagnolo che avrebbe subito abusi; la testimonianza della baby-sitter ecuadoregna che avrebbe accompagnato il bimbo negli uffici del Parlamento di Bruxelles, dove, alla vista dell'uomo politico, il picolo avrebbe subito un trauma. Che tali denunce esistano, e che facciano parte del fascicolo di oltre trecento pagine messo da qualche giorno a disposizione dei legali delle parti in causa, è confermato anche dagli avvocati di Matteo Bini che due giorni fa si sono recati a Bruxelles, Giovanelli e Piazza. ®Sì, queste denunce esistono¯, ha detto Piazza. E Giovanelli: ®Esiste l'accusa di un genitore, ma il giudice non vi ha dato alcuna credibilità¯. A quanto si è appreso tali denunce - come abbiamo riferito ieri - non hanno determinato alcun provvedimento giudiziario nei confronti di Fantuzzi da parte del titolare dell'inchiesta, Damien Vandermersch, che attualmente si trova in vacanza. Le denunce risalgono al dicembre dello scorso anno. Il fatto che, da allora ad oggi, il giudice non abbia inteso compiere passi nei confronti dell'europarlamentare induce i difensori a ritenere che esse non siano state prese in considerazione, o che, in ogni caso, siano state ritenute ®completamente inattendibili¯. Le vaste reazioni di incredulità circa un possibile coinvolgimento di Fantuzzi nel caso Clovis, al di fuori della conoscenza di Bini in quanto amico della famiglia, testimoniano quanto inverosimile venga considerata - non solo a Reggio - l'ipotesi che egli possa essere stato a qualsiasi titolo coinvolto in una vicenda così torbida. La convinzione generale circa l'estraneità di Fantuzzi dai fatti del Clovis, così come la solidarietà mostrata da molte persone nei confronti dello stesso Bini, non è, d'altro canto, antagonista alle notizie provenienti da Bruxelles, che pure hanno messo in luce fatti che, qualora fossero confermati in sede di indagine, si inserirebbero in una delle piaghe della società contemporanea, ossia la violenza a sfondo sessuale nei confronti dei minori. Se è certamente vero che in Belgio vige un clima molto pesante sul fenomeno della pedofilia è perchè l'infanzia di quel Paese, come la storia recente conferma, ha pagato prezzi altissimi. -
Nicola Fangareggi
La magistratura di Bruxelles ha inserito l'eurodeputato reggiano nel fascicolo sul caso Clovis Fantuzzi è indagato per pedofilia Lo accusa la madre di un bambino Replicano gli avvocati: ®Follia pura¯
la Gazzetta di Reggio — 23 luglio 1998 pagina -1 sezione: CRONACA
IL deputato europeo Giulio Fantuzzi, già sindaco di Reggio, è indagato dalla magistratura belga nell'ambito dell'inchiesta sui presunti fatti di pedofilia avvenuti nell'asilo Clovis di Bruxelles. A suo carico vi è la denuncia della madre di un bambino - lo stesso che avrebbe subito violenze e che tirò in ballo l'educatore reggiano Matteo Bini - secondo cui il parlamentare sarebbe coinvolto nei fatti di abuso avvenuti lo scorso anno. Il giudice Damien Vandemeersch, titolare dell'inchiesta, ha chiesto e ottenuto nei giorni scorsi un supplemento di istruttoria sulla delicata vicenda. Insieme alla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei confronti di Bini e del suo collega spagnolo David Altimir, entrambi collaboratori di Reggio Children, Vandemeersch ha svolto alcune indagini nei confronti di Fantuzzi. Un atto dovuto, secondo gli avvocati. Della vicenda si stanno occupando i legali italiani e belgi che curano la posizione di Bini: Jean-Marc Picard, Pierre Chomé, il milanese Massimo Piazza e il reggiano Marco Scarpati, che nella vicenda rappresenta la Uisp provinciale, di cui l'educatore è tuttora dipendente. E' coinvolto anche Fausto Giovanelli, senatore Ds e presidente della commissione Territorio a Palazzo Madama, che è interessato alla vicenda anche per ragioni private: Laura Salsi, la madre di Bini, lavora da anni nella sua segreteria presso la federazione reggiana della Quercia. Piazza e Scarpati si sono recati a Bruxelles ieri pomeriggio. Giovanelli dovrebbe raggiungere la capitale belga nella mattinata di oggi, impegni parlamentari permettendo. Per l'ora di pranzo è fissata una riunione con i colleghi del posto. ®Una vicenda folle, veramente folle¯: questo il commento reso dall'avvocato Piazza ieri, poco prima di salire sull'aereo per Bruxelles. ®Ancora non abbiamo informazioni precise, contiamo di averle al più presto. E' vero, risulta una denuncia da parte della madre del bambino da cui è scaturita tutta l'inchiesta. Il giudice, per ragioni di ufficio, si è dato da fare, compiendo alcune verifiche sull'attendibilità dell'informazione. Ma non sono in grado di dire altro¯. Incredulità. L'avvocato Piazza conferma che il coinvolgimento nell'affaire di Fantuzzi ®non ha a che vedere con questioni amministrative o di questo genere¯. Fonti belghe sostengono che il nome dell'europarlamentare sarebbe stato fatto dalla madre del piccolo Gabriel (il nome è di fantasia), di nazionalità spagnola, che avrebbe portato a sostegno della propria tesi anche la testimonianza di altri genitori di bambini che frequentano il Clovis, l'asilo aperto dalla Commissione Europea per consentire una formazione adeguata ai figli piccoli dei propri funzionari. Secondo quanto filtra, alla base della denuncia vi sarebbe la medesima dinamica che ha portato Bini nel mirino della magistratura. L'europarlamentare della Quercia sarebbe stato riconosciuto da alcuni bambini nell'ambito di una seduta di psicoterapia, nella quale sarebbero state utilizzate fotografie apparse sui giornali. Le reazioni dei piccoli, evidentemente turbati alla vista delle immagini, sarebbero bastate per scatenare l'incredibile sospetto nei confronti del deputato reggiano. Carriera esemplare. Quali che siano gli elementi nelle mani del giudice Vandemeersch, la vicenda Clovis comincia ad assumere contorni grotteschi. Giulio Fantuzzi è persona conosciuta e stimata sotto ogni profilo, non solo a Reggio, a prescindere dalle opinioni o dagli schieramenti politici. Ipotizzarne un coinvolgimento in azioni turpi nei confronti dell'infanzia non solo è inverosimile, ma produce come riflesso immediato un alone di discredito nei confronti dell'inchiesta e della magistratura belga in generale. Nativo di Correggio, cresciuto in una famiglia comunista (lo zio fu senatore nel primo dopoguerra), Fantuzzi è laureato in ingegneria. Tra i principali incarichi pubblici ricoperti vi è la vicepresidenza della Lega delle cooperative della provincia reggiana, alla metà degli anni Ottanta, e la funzione di sindaco a Correggio. Il Pci riformista di Vincenzo Bertolini lo volle sindaco, un po' a sorpresa, all'inizio del 1987, quando si trattò di sostituire Ugo Benassi e di dar vita alla cosiddetta "giunta pluralista" che coinvolse socialisti, socialdemocratici e verdi dopo anni di monocolore comunista. L'esperienza municipale di Fantuzzi si interruppe prima del previsto, nell'estate del '91. Eletto per la prima volta al Parlamento di Strasburgo, il sindaco scelse di dedicarsi completamente all'attività in campo europeo, dove concentrò il proprio lavoro sui problemi del mondo dell'agricoltura. Riconfermato nel '95, Fantuzzi si accinge a concludere il secondo mandato nella primavera dell'anno prossimo. Non è detto che presenti per la terza volta la propria candidatura. Il suo nome è girato nei giorni scorsi anche per la presidenza della Camera di commercio, attorno a cui si sta sviluppando una feroce battaglia tra le associazioni economiche locali e da cui non sono estranee le forze politiche e i vertici istituzionali. Attualmente Fantuzzi si trova in ferie. Della vicenda di Bruxelles è stato informato nei giorni scorsi dagli avvocati. Per il momento, sulla spinosa vicenda, non ha rilasciato alcuna dichiarazione. -
Nicola Fangareggi
Da Marcinelle alla caccia alle streghe L'incubo " mostro" ossessiona il Belgio
la Gazzetta di Reggio — 23 luglio 1998 pagina -1 sezione: CRONACA
E' UN Belgio ossessionato dall'incubo pedofili, quello attuale, che oscilla tra inauditi, gravissimi fatti che vengono alla luce e sospetti fondati sul nulla, che coinvolgono uomini rispettabili sui quali si riversa l'infamente accusa di pedofilia. E spesso e volentieri nella pericolosa caccia alle streghe viene coinvolto qualche straniero, qualcuno che non è cittadino belga: come a sottolineare che "tutto il mondo è paese". ®Non bisogna dimenticare che il problema è nato da una persona inviata dall'Italia¯, diceva qualche mese fa il padre di un bambino che frequenta l'asilo di Clovis, quello finito nell'occhio del ciclone per i presunti casi di pedofilia, casi per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio dell'educatore reggiano Matteo Bini. Ed ora un altro reggiano finisce sotto inchiesta per il pianto di un bambino dinanzi ad una sua foto pubblicata sul giornale. Perchè il bimbo si sarà impressionato davanti all'immagine di questo padre ed europarlamentare reggiano? I genitori alzano le antenne e vanno diritto dal giudice, che non può fare altro che aprire un'inchiesta. Quasi contemporaneamente, però, le associazioni belghe che si battono contro la pedofilia riescono a smascherare una delle più grosse organizzazioni di pedofili via Internet. Un'indagine partita dalla scoperta di un cadavere a Pisa, proseguita con l'aiuto delle associazioni del Belgio e giunta infine a scoprire una rete che trasmetteva via Internet foto oscene di bambini. Storie vere e errori si alternano in un Paese dove il vicino di casa è visto con sospetto: colpa dell'effetto Dutroux, il belga accusato di avere violentato, ucciso e fatto scomparire bambine che la polizia aveva cercato per un po', archiviando poi le pratiche con troppa nonchalance. E così da quel gravissimo caso che sconvolse il Belgio e il mondo intero, dai seguenti casi di pedofilia provata da parte di uomini di chiesa, insospettabili uomini d'affari, uomini qualunque, il passo alla caccia alle streghe è stato breve. Tutti sospettano di tutti: non importa quale ruolo abbiano, quante prove ci siano, l'importante è iscrivere il loro nome nella lista nera. Poi si vedrà. Era successo così per l'ex vice primo ministro socialista, Elio Di Rupo, di origini aburuzzesi, accusato di pedofilia sull'onda emotiva di Marcinelle e poi prosciolto. La ruota che gira, questa volta, si è fermata su Fantuzzi.