Mons.Gardin: «I preti pedofili? Psicolabili. La causa non è il celibato»

L’INTERVISTA. Il presule ieri a Monte Berico per l’incontro organizzato dall’Unione delle superiori degli ordini religiosi

Mons. Gardin, neovescovo di Treviso: «La soluzione è porre maggior attenzione nel valutare chi chiede di consacrarsi. Oggi molti vengono da famiglie disastrate»


«Il celibato non c’entra con la pedofilia. I religiosi coinvolti sono persone psicolabili che non avrebbero dovuto prendere i voti». Non usa eufemismi mons. Gianfranco Agostino Gardin, neovescovo di Treviso e segretario della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, nel definire i sacerdoti implicati nello scandalo pedofilia scoppiato in Germania, e lo fa a margine dell’incontro organizzato dall’Usmi-Cism, l’Unione delle superiori degli ordini di religiosi, all’istituto Missioni di Monte Berico, per parlare di “Quali percorsi formativi e attenzioni sulla realtà delle comunità di vita consacrata”.
Quali sono le sfide che si trova di fronte chi compie questa scelta oggi?


Oggi è più difficile fare il prete, perché c’è meno riconoscimento sociale, la stima non è una conseguenza del ruolo, ma va meritata. In una società secolarizzata è più complicato vivere una scelta radicale, e i rischi sono l’imborghesimento e l’individualismo. Di per sé non sono sempre espressioni negative, ma la proposta di vita religiosa è totalizzante e chiede di aderire ad un progetto di comunità. Non si diventa una volta per sempre capaci di resistere alle tentazioni, per questo c’è bisogno di una formazione continua, una crescita progressiva e di affrontare i cambiamenti legati all’età ma anche, ad esempio, agli spostamenti. La comunità è il luogo in cui ci si prende cura della nostra vita di Fede.
Il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha collegato i casi di pedofilia in Germania anche al celibato dei preti, cosa ne pensa?


Intanto bisogna dire che ha smentito questa posizione. Il celibato, comunque, non c’entra con la pedofilia ed è sempre stato una caratteristica di fondo dell’aderenza del sacerdote alla vita di Cristo. Il problema è invece la salute psichica delle persone coinvolte. Si tratta di patologie che ci sono dappertutto e delle quali si parla solo quando riguardano sacerdoti. Per evitare questi casi serve una discriminazione vocazionale al momento di valutare chi vuole avviarsi alla vita consacrata, e non far prendere i voti a persone psicolabili. Serve una grande attenzione, soprattutto oggi, perché le famiglie sono molto più disastrate di una volta, quando chi entrava in seminario veniva spesso da famiglie “sane”.
Lo scandalo emerso in Germania è arrivato a sfiorare la figura del Papa. Questo non rischia di minare la credibilità della Chiesa?
É chiaro che mina la credibilità della Chiesa, succederebbe anche se il fatto riguardasse un viceparroco.
Cosa deve fare la Chiesa?
Deve chiedere ai suoi pastori di vivere con coerenza.

Il Giornale di Vicenza

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