Rignano Flaminio, Caffo: «Esistono elementi di dubbio»

ROMA. Sull’indagine di pedofilia nella scuola materna di Rignano Flaminio «esistono elementi di dubbio. Lo scenario è confuso e il contesto è deteriorato dal tempo». Lo ha detto il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo. La sua associazione, attraverso la sua struttura provinciale Tetto azzurro, ha avuto contatti con i servizi sociali della zona pur senza avere un mandato diretto di consulenza o collaborazione. Caffo ha segnalato che «la vicenda era nota prima dell’estate scorsa. Perdere tempo in questo caso è controproducente e come sempre in questi casi serve prudenza». Fra l’altro, «l’impressione che accolgo, da quello che so, è che qui ci sono stati spezzoni di informazioni che non hanno portato ad un’ analisi approfondita dei fatti. E’ una storia, come spesso accade - ha concluso - che ha elementi di dubbio». Come in ogni caso di pedofilia, ha detto Caffo, anche in quello di Rignano Flaminio, «esistono elementi di dubbio. E’ uno scenario confuso che a volte può inquinare la realtà. Qui, fra l’altro, c’è un contesto deteriorato dal tempo: qualcosa non ha funzionato, sia nella presa in carico delle testimonianze dei bambini, sia nella rete di intervento». Se si perde tempo, «Si perdono i contorni precisi dei fatti, a volte il reale si confonde, è confuso. Come sempre in questi casi, perciò anche in questo, serve prudenza». Sono poi necessari, per Caffo, «professionisti, in grado di valutare l’ipotesi di abuso e questo va fatto immediatamente». Ciò che sorprende che dopo quasi un anno sia esplosa la cosa in modo drammatico. Ci sono state persone coinvolte che non sono intervenute, immediatamente ed in modo efficace, e non hanno così aiutato i bambini». Caffo ha sottolineato che le testimonianze di bambini piccoli vanno prese sempre con molta prudenza: «Il bambino non ha una memoria che si fissa. La sua mente può essere condizionata da parole, racconti, condivisioni di altri bambini ed adulti. La dimensione reale può essere confusa. In questo caso, c’è addirittura una comunità ed una sofferenza della comunità. Ecco perchè le prime testimonianze sono le più concrete ed affidabili». «Vanno evitati - per Caffo - i processi senza elementi in mano».

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