Bimbi picchiati a scuola «Altri casi nel Salento»

Il colonnello Ferla: «Numerose le segnalazioni»

Dopo la notizia della maestra indagata a Squinzano

Il comandante Maurizio Ferla
Il comandante Maurizio Ferla

LECCE - Quello dei presunti maltrattamenti sui bimbi della scuola materna di Squinzano è solo uno dei tanti casi di molestie, non solo fisiche, ma anche psicologiche che, secondo numerose segnalazioni dei genitori, avverrebbero nel chiuso delle aule scolastiche del Salento. A svelarlo è una fonte autorevole, il colonnello Maurizio Ferla, comandante provinciale dei carabinieri. «Siamo dinanzi ad una situazione che sembra avere affinità - spiega l’ufficiale - con tante altre che ciclicamente si ripetono».
A parte i casi diventati di dominio pubblico, ci sono molte denunce di soprusi ai danni degli scolari?
«
Le nostre stazioni ricevono non solo segnalazioni di atti punitivi di tipo fisico, ma molto spesso anche input di maltrattamenti che riguardano la sfera psicologica, come il professore eccessivamente severo che, per esempio, minaccia di bocciare tutti».
Ci sono altri casi che vanno sottolineati?
«Non mancano situazioni che creano problematiche analoghe a quelle dei veri e propri maltrattamenti fisici. Abbiamo numerosi casi, fortunatamente non di violenze, che però possono comportare l’esigenza di un determinato tipo di accertamento. Però la mia esperienza mi porta ad essere prudente, perché in molte circostanze poi le cose non sono come sembravano. Non parlo del caso di Squinzano, ma in generale ovviamente. Per cui mi sento, per ora, di calmare gli animi, di non allarmare ulteriormente su questa problematica».
Di quest’ultimo episodio che cosa può dire? 
«Ci sono state fatte delle segnalazioni, si sta svolgendo un determinato tipo di accertamenti e non c’è ancora un dato di fatto che dica in maniera incontrovertibile che le cose denunciate siano o meno accadute o che siano accadute in maniera diversa da come è stata percepita».
Al momento sono stati adottati provvedimenti?
«Che mi risulti no».
Il caso di Squinzano ne riporta alla mente altri, anche abbastanza drammatici, che hanno impressionato l’opinione pubblica salentina in questi ultimi anni.
«Purtroppo è vero. Rammento a me stesso quello che ha coinvolto un bidello nel Nord Salento e l’altro di una coppia di coniugi di Parabita. Ci sono parecchie situazioni di questo tipo. Certi episodi potrebbero anche dare l’impressione di un abuso del cosiddetto ius corrigendi. Io ricordo che quando frequentavo le elementari non c’era maestro che non avesse una bacchetta in mano, oggi c’è invece una corretta sensibilità in questo senso. Molti genitori sono attenti e ci segnalano fatti su cui poi noi facciamo delle verifiche doverose».
Colonnello Ferla, per concludere: a Squinzano la gente è scossa. In paese si parla molto dei maltrattamenti che i bimbi della scuola materna avrebbero subito. 
«In questi casi la stazione dei carabinieri costituisce un presidio importante, per cui non ci si deve stupire se le persone avvertono la necessità di confidarsi con il comandante. Molte indagini prendono corpo grazie a questo rapporto. Posso assicurare che i carabinieri stanno facendo il loro lavoro con grande cautela perché comprendiamo che c’è la necessità di appurare seun determinato tipo di comportamento ci sia stato valutando correttamente sia la denuncia, sia la voce di chi si difende».
Antonio Della Rocca
09 dicembre 2011
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